Si racconta che dall'unione degli dei Tartaro e Gea nacque "Tifeo".
Il gigante Tifeo era al servizio di Crono ed il suo compito era quello di preparargli il trono spodenstando Zeurs.
La lotta per il trono fu vinta da Zeus che scagliò contro Tifeo un'intera montagna dando così origini all'isola d'Ischia.
Tifeo, imprigionato nel sottosuolo trasformò il suo fiato in lava e cercando di liberarsi incominciò a scuotere l'isola dando origine ai vari fenomeni geologici e sismici del sottosuolo ischitano.
Si racconta che il figlio semidio della ninfa Euplea divertendosi tra i torrenti dell'isola d'Ischia cadde nelle acque. Essendo un semidio annegò e non ci furono preghiere capaci di salvarlo. Zeus però non lo abbandonò al suo destino e lo disciolse nelle acque consentendogli così di continuare a sopravvivere sotto un'altra forma donando salute, benessere e guarigione agli abitanti isolani.
Si narra che una dura pestilenza, colpì l’isola di Ischia e Gli abitanti preoccupati per la propria salute si rivolsero Sibilla Cumana. La Sibilla profetizzò: “La salvezza che cercate,
verrà soltanto da una Ninfa”.
Sentendo la notizia, la Ninfa Iale decise che l’eroina profetizzata, poteva essere lei;
Iniziò a scavare Nitro e Zolfo dalle grotte ischitane per scioglierli nelle acque della fonte per salvare gli uomini ma prima di riuscire a realizzare il suo intento fu scoperta
dalla protettrice dell’isola, la ninfa Inarime. Inarime impartì una punizione su Iale per aver rubato i minerali: La dissolse in acqua cristallina facendole abitare per sempre le acque
della fonte. Si racconta che da allora la fonte fu rinominata “sacra Fonte di Nitrodi”. in ricordo della Ninfa che con la sua presenza anima di poteri curativi le acque di
Nitrodi.
La grotta del Mago era utilizzata come luogo di rifugio dei pescatori durante le improvvise tempeste. Era un luogo di pace e ristoro in cui poter ritrovare la calma e liberarsi dalla paura.
Tra Punta Lume e Punta Parata, da quando è stata scoperta ha cambiato diversi nomi fino a diventare la "Grotta del Mago". Dai racconti dei pescatori si credeva fosse abitata da un vecchio dalla lunga barba e dai lunghi capelli bianchi in compagnia di bellissime sirene e ninfe benefiche. Si credeva che quell'uomo che sporadicamente compariva per poi scomparire in pochi attimi fosse uno spirito di abbondanza che arricchiva il mare con pesci e frutti marini grazie alle sue magie.
Negli anni 30 perfino il Fuhrer ne fu incuriosito e dal tanto vociare incominciò a sospettare che all'interno ci potesse essere nascosto un tesoro. Dopo un lavoro meticoloso il personale tedesco scoprì un cunicolo ostruito da diversi massi e appena liberata l'ostruzione si racconta che i partecipanti alla spedizione furono abbagliati da una forte luce bianca. L'ambiente tra mito e realtà iniziò ad incuriosire sempre di più etnologi e studiosi che iniziarono a provenire da tutto il mondo per scoprire i segreti della grotta.
Sorsero tafferugli sulla natura della grotta, se fosse di origini naturali o costruita dall'uomo, se la luminosità della roccia fosse dovuta all'argento o risultato di giochi di luci ed ogni scoperta era contesa tra personaggi illustri e comuni pescatori.
A mettere tuto a tacere ci pensò il mare che con una violenta tempesta distrusse tutto lasciando un piccolo accesso solo "via mare". Oggi la grotta è visitabile ma raggiungibile solo in barca...