L'etimologia del Comune di Barano è ancora incerta: secondo alcuni deriverebbe dall'espressione latina "contra moerorem", secondo altri significherebbe invece "luogo delizioso", altri ne identificano l'origine nella parola "balneum", altri ancora nell'espressione "podere di Vario".
Alcune varianti utilizzate anticamente erano Borano e Varrano.
I primi colonizzatori di Barano furono i greci, che eressero presso la fonte di Nitrodi un ninfeo posto sotto la protezione delle ninfe e di Apollo, dio della bellezza e della salute. I più antichi reperti, pervenuti nel sito di Nitrodi, sono costituiti da bassorilievi (oggi conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli), alcune iscrizioni marmoree, monete dell'Impero romano e cocci di utensili di uso giornaliero.
Inizialmente chiamato solo Barano, nel 1862 il Comune scelse di chiamarsi Barano d'Ischia si compone di diverse località: Vatoliere, Piedimonte, Fiaiano, Testaccio, Maronti, Buonopane. Buonopane è famosa anche per la sua acqua curativa della sorgente Nitrodi. Il nome dell'antico Casale di Moropano, che Greci e Romani conoscevano, frequentavano ed apprezzavano, deriva dal greco Mur – Pan, che significa tutto cavo (o tutte cave). Ciò spiega anche la posizione del centro abitato proprio tra le “cave” del Pallarito, di Candiano, di Terzano e di Nitrodi.
La Fonte delle Ninfe di Nitrodi racchiude in sé, concentrati in uno spazio di rara armonia e grande bellezza, tutti questi elementi per cui il soggiorno nel Parco regala piacere all’organismo ed allo spirito e offre al tempo stesso la possibilità di giovarsi delle capacità terapeutiche scientificamente riconosciute e note da oltre due millenni delle Acque termali che sgorgano direttamente dalla profondità della roccia. (www.nitrodi.com)
Buceto è una sorgente di acqua dolce situata sopra Piano S.Paolo.
Nella seconda metà del '500 il card. Granvela, (vicerè) fece progettare un acquedotto capace di convogliare nel Borgo di Celsa le acque di Buceto.
I Pilastri furono costruiti alla fine del ‘ 500 per portare l'acqua al centro di Ischia. L'acquedotto è composto da archi in doppio ordine in pietra pomoce e sia la struttura che il colore sembrano richiamare lo stile romano.
L'acquedotto però fu costruito nel 1590 sotto la guida di Orazio Tuttavilla, governatore dell’Isola, ma non fu immediatamente concluso. L'opera di costruzione fu completata dal vescovo di Ischia Mons. Girolamo Rocca, all'incirca 80 anni dopo..
Si legge che il vescovo Rocca “Fece incurvare archi grandiosi, scavò condotti sotterranei, finché l’acqua scese ad Ischia”. Negli anni successivi seguì una violenta contestazione legata ai diritti d'utilizzo delle acque di Buceto e di conseguenza Barano iniziò a progettare un nuovo acquedotto per utilizzare l'acqua di Nitrodi.