Il nome "Lacco" secondo la maggior parte degli studiosi deriva dal greco lakkos che significa pietra.
Il 18 novembre 1862 il Consiglio comunale, presieduto dal Sindaco Carmine Mennella, chiedeva al re Vittorio Emanuele II l'aggiunta dell'aggettivo "Ameno" al nome Lacco, concessione accordata con Decreto Ministeriale del 4 gennaio 1863. Seppure appartenga ai comuni più piccoli dell'isola gode di un patrimonio storico e culturale importante oggetto di studio da parte di storici provenienti da tutto il mondo.
Torre del Municipio, ex-convento dei Carmelitani, edificato nel Seicento, che si affaccia sulla piazza Santa Restituta;
Museo Villa La Colombaia- di Luchino Visconti, dimora estiva del famoso artista italiano,ora adibita a museo.
Basilica e Museo di Santa Restituta, dedicato a Santa Restituta d'Africa, co-patrona dell'isola d'Ischia. Al di sopra della Basilica paleocristiana (visitabile) sorse nel 1036 un Oratorio dedicato alla Santa, ingrandito poi nel 1301. Sul finire del Cinquecento i Carmelitani ne modificarono la struttura costruendo l'attuale basilica, dotandola di diversi altari e della statua in legno della santa. L'attuale facciata, che prospetta sull'omonima piazza, è di stile neoclassico (1910), vi si legge: Divae Restitutae V. et M. Patronae Totius Aenariae Sacrum. Secondo la tradizione, nel 304, Proclinio, dopo averla martirizzata, la mise in una barca impeciata affinché fosse bruciata in mezzo al mare. Il fuoco si appiccò invece alla barca dei carnefici, mentre la salma della Vergine Restituta di Cartagine, giunse miracolosamente dalla lontana Africa, approdando nella baia di "San Montano". Un angelo in sogno avvertì la matrona Lucina dell'arrivo delle spoglie della santa. Prontamente la matrona accorse alla baia miracolosamente fiorita di gigli (pancratium maritimum). Da allora la basilica a lei dedicata, il 16, 17 e 18 maggio di ogni anno è sede, a ricordo del miracoloso evento, di solenni festeggiamenti.
Museo archeologico di Pithecusae in Villa Arbusto, con reperti preistorici e resti dei prodotti dei ceramisti greci dei secoli VIII-II a.C.
Attivissimo ed in continua evoluzione ospita anche una sezione naturalistica dedicata ai cetacei ed al patrimonio isolano più in generale.
Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la cui data di fondazione è ignota. Custodisce al suo interno una statua di Ercole leonino del I secolo a.C., trasformata oggi in acquasantiera, e un pulpito in legno scolpito, proveniente dalla ex-cattedrale del Castello Aragonese di Ischia. Abbandonata per lungo tempo, fu riaperta al culto solo nel luglio del 1942.
Il complesso attuale risale al 1886, mentre quello iniziale aveva origini molto antiche ed era stato fondato come piccola cappella con funzioni di oratorio nel 1036 sui resti di una primitiva basilica paleocristiana dedicata a S. Restituta, per volere del conte Marino Mellusi e della contessa Teodora, sua moglie.